Due anni dopo

Nello scorrere del tempo i ricordi si sbiadiscono, a volte si mescolano ad altri, riportano immagini schiacciate in sequenze distorte, romantiche, asettiche. I social invece non perdonano, ti ripropongono tutte le tue puttanate nella loro interezza, sfacciatamente, con l'arroganza di chi sa di non avere colpe perchè hai accettato il gioco. E' così che in questi giorni in cui ci è negato di godere della nostra libertà di spostamento, loro (i social intendo) mi ricordano che due anni fa attraversavo il nord Italia con una mtb carica di borse, lungo improbabili strade, senza una meta precisa se non il punto di arrivo. Genova.
Tracciare un parallelismo tra i due momenti, radicalmente diversi se visti da una prospettiva di libertà individuale, legata al movimento, allo spostarsi da un luogo all'altro, può sembrare scontato, banale ma anche fuorviante.
Per questo lo faccio.
E potrei riassumerlo nella ciotola di ceci, piselli e tonno, con una spruzzata di linone e due foglie di basilico che sto mangiando per pranzo. Oltre a quello, questa ciotola contiene una scelta, la rottura di un abitudine, un intenzione, una azione. Contiene tutta quella libertà che spesso diamo per scontata e che seppure inascoltata è preziosa. Tanto più preziosa quanto più la nostra consapevolezza ce la svela. Nelle piccole cose c'è un microcosmo di variabili. 
Dal giro del mondo, ad un giro in bici, fino ad una ciotola di ceci, per poi passare a noi.
If you can't go outside, go inside.

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